Intelligenza artificiale, un’isola caraibica ci guadagna

Intelligenza artificiale, un’isola caraibica ci guadagna

Intelligenza artificiale, un’isola caraibica ci guadagna


A beneficiare del boom dell’intelligenza artificiale c’è anche una piccola isola dei Caraibi lontana dall’immaginario tecnologico che contraddistingue la novità dei modelli di linguaggio automatici. Anguilla, territorio britannico nei Caraibi, sta sfruttando il proprio dominio nazionale per siti internet, che corrisponde alle lettere ai, per capitalizzare il trend intelligenza artificiale. Il governo dell’isola si trova così fra le mani un tesoro digitale che potrebbe aiutare il Pil locale a crescere fino al 10% in più.

I siti delle startup di intelligenza artificiale

Anguilla si trova nell’oceano Atlantico, vicino a Porto Rico e sopra le isole Saint Kitts e Nevis. È composta da cinque isole, con la capitale The Valley situata nell’isola principale. Ha un’estensione lunga e stretta che le ha dato il nome ispirato all’omonimo pesce. Secondo la leggenda fu scelto da Cristoforo Colombo. La cittadinanza stimata è di circa 15mila abitanti che fanno parte di quella che è ufficialmente una colonia britannica. Ora, grazie al proprio dominio web, Anguilla non è più solo una meta turistica nota per le sue spiagge caraibiche, ma si affaccia al settore tecnologico destando l’interesse dei big del campo.

L’ente internazionale Iana (Internet Assigned Numbers Authority), che si occupa di assegnare i domini web agli Stati del mondo, ha attribuito in passato il dominio .ai ad Anguilla. Gli altri abbinamenti possibili erano già occupati: .an è delle Antille olandesi, .ag di Antigua e .au dell’Australia, così al territorio britannico è toccato il finale di url che, grazie a una fortunata coincidenza, rappresenta l’abbreviazione di intelligenza artificiale. Le previsioni di guadagno tramite le registrazioni di indirizzi web che terminano con .ai sono in costante ascesa per il trend di programmi come ChatGPT e simili. Stability.ai, X.ai di Elon Musk e Character.ai sono solo alcune delle startup di intelligenza artificiale che si sono accaparrate il dominio di Anguilla. Anche molti giganti della tecnologia hanno i loro indirizzi web che terminano in questo modo: Google.ai e Facebook.ai indirizzano i visitatori alle pagine web delle loro aziende dedicate all’intelligenza artificiale, mentre Microsoft.ai mostra i servizi Azure AI dell’azienda.

I casi simili di Tuvalu, Montenegro e Micronesia

Gli esperti del settore stimano che il dominio di tendenza porterà fino a 30 milioni di dollari in tasse di registrazione di siti web per il 2023. Dato che, secondo i dati più recenti delle Nazioni Unite, nel 2021 Anguilla aveva un pil annuale di 288 milioni di dollari, i portali .ai potrebbero valere circa il 10% del suo prodotto interno lordo. Al momento, il governo locale non ha rilasciato dichiarazioni a riguardo, ma il sito di rappresentanza gov.ai appare pronto a un restyling che magari potrà avvenire proprio grazie ai nuovi introiti. Sfruttare il tesoro digitale dovuto a un dominio per internet molto desiderato è già capitato ad altri piccoli Stati che in questo modo possono contare su entrate inaspettate fino a pochi decenni fa.

Per esempio, Tuvalu è un’isola nel Pacifico che ha sfruttato il dominio .tv per incassare attraverso accordi di licenza con aziende legate al settore televisivo. Il dominio è diventato sinonimo di contenuti video online: il noto portale Twitch.tv ha proprio una url registrata a Tuvalu. La nazione europea di Montenegro ha trasformato il suo dominio .me in un marchio per servizi di hosting, servizi web personali e applicazioni di messaggistica. In Oceania, gli Stati federati di Micronesia hanno usato il dominio .fm per attirare stazioni radio da tutto il mondo e non solo: il diffuso social network delle domande Ask.fm ne è un esempio. Ora, tocca alla piccola Anguilla dimostrare che l’uso strategico di un dominio internet può aprire porte a opportunità inaspettate e contribuire a costruire un futuro più prospero per i propri abitanti.



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di Andrea Indiano www.wired.it 2023-09-16 15:30:00 ,

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